Le Alpujarras e la difficile permanenza dei Moriscos
Una volta assoggettati al dominio castigliano, ebrei e mussulmani conobbero un destino diverso. Gli ebrei che rifiutarono di convertirsi vennero espulsi nel 1492, ma anche coloro che rimasero perché formalmente convertiti al cristianesimo, i cosiddetti Conversos, non ebbero vita facile nel corso dei decenni e dei secoli successivi. Gli statuti della Limpieza de Sangre imponevano infatti il divieto di occupare posti e incarichi pubblici per tutti coloro che non avessero potuto vantare un “sangue puro”, immune da qualsiasi contaminazione con sangue ebraico. Diverso invece il discorso per i mussulmani che ormai da secoli vivevano a Granada e in tutta l’Andalusia. Essi si videro inizialmente riconosciuto il diritto di continuare a professare liberamente la propria religione, mantendendo usi e costumi della loro tradizione. Tali pacifiche condizioni di resa vennero però ben presto disattese dalle autorità politiche e religiose castigliane, che imposero una lunga serie di conversioni di massa, dando altrimenti la possibilità ai mussulmani di emigrare verso il Nord Africa. Tale situazione, che portò allo scoppio di una prima rivolta delle AlpujarrasLa regione delle Alpujarras è una zona montuosa dell’Andalusia, attualmente corrispondente a parti delle province di Granada e di Almería. In questa impervia regione si rifugiò la popolazione mora che in due occasioni (1499-1500 e 1568-1570), dopo la caduta del regno nasride di Granada, si ribellò contro il dominio cristiano. In entrambe le occasioni la rivolta fu domata, e dopo la seconda ribellione i Moriscos di Granada vennero allontanati dalle loro terre e sparpagliati per tutta la penisola iberica. (foto) nel 1499, si protrasse per alcuni decenni nel corso del Cinquecento, mantendosi stabile grazie alla permissività con cui, nonostante i formali divieti, le autorità tolleravano che i MoriscosCon il termine Moriscos si designavano i discendenti dei Mori che, dopo la Reconquista cristiana, avevano formalmente accettato di convertirsi e di abbandonare l’Islam. In realtà, la popolazione morisca continuò a mantenere i propri usi e costumi tradizionali e a praticare in segreto la religione mussulmana. Dal 1609 fino al 1614, su ordine di Filippo III vennero espulsi dalla penisola iberica tutti i Moriscos, all’incirca 300.000 persone. continuassero a seguire in segreto i dettami della loro religione e tradizione. Nel 1568, in seguito ad un’ordinanza firmata dal re Filippo II che riaffermava l’obbligo per i Moriscos di abbandonare usi e costumi tradizionali e di integrarsi a pieno nella società castigliana, il risentimento della popolazione di origine mussulmana tornò a manifestarsi nella secondo rivolta delle Alpujarras, definitivamente domata solo nel 1570. Dopo tale episodio, il re Filippo II prese la decisione di dividere e sparpagliare per tutto il territorio iberico la comunità dei Moriscos, ripopolando al contempo il vecchio regno di Granada con coloni cristiani portati da altre regioni.