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Filippo IV e la Plaza de Oriente a Madrid

Statua equestre Filippo IVSucceduto al padre all’età di soli 16 anni, Filippo IV regnò sulla Spagna e sui domini spagnoli in Europa e in America per ben 44 anni (1621-1665). Durante tale periodo, la Spagna fu attraversata da una dura crisi legata ai gravosi e velleitari impegni militari, che portarono a frequenti bancarotte. Finì ben presto sotto accusa lo stile di governo di Gaspar de Guzmán, conte-duca di Olivares (1587-1645), il potentissimo favorito di Filippo IV che esercitò, di fatto, il potere del re per oltre un ventennio. Olivares cercò invano di ristabilire l’egemonia spagnola in Europa e di rimediare alla crisi finanziaria della monarchia: alla scadenza della Tregua dei dodici anni (1609-1621), riprese la guerra contro le Province Unite; si impegnò al fianco degli Asburgo d’Austria nella Guerra dei Trent’anni; contestualmente, cercò di risanare le finanze dello stato, ridistribuendo il carico fiscale tra i diversi regni. A tal fine promosse un progetto, chiamato “Unione degli eserciti” (1624), che prevedeva la ripartizione delle spese militari, in precedenza sostenute dalla sola Castiglia, tra tutti i territori della Corona. Tale iniziativa provocò un’ondata rivoluzionaria, nel corso della quale importanti regni e territori della Monarchia rivendicarono violentemente le antiche libertà e autonomie: Portogallo e Catalogna si ribellarono nel 1640, Palermo e Napoli (la cosiddetta rivolta di Masaniello) nel 1647-48. Anche dopo la destituzione di Olivares nel 1643, il declino militare della Monarchia non si arrestò. Perso definitivamente il Portogallo, si dovette rinunciare ad ogni pretesa di sovranità sulle Province Unite, mentre il lungo conflitto con la Francia si risolveva, dopo la pace dei Pirenei (1659), con la fine del predominio spagnolo in Europa.

Anche Filippo IV, come suo padre prima di lui, volle essere raffigurato con una statua equestre che ne simboleggiasse la potenza. Tale statua, posizionata al centro della Plaza de Oriente per volere di Isabella II, fu realizzata, come quella di Filippo III, dallo scultore Pietro TaccaPietro Tacca (1577-1640) fu uno dei maggiori rappresentanti del gusto barocco in Italia. Allievo del Giambologna, è celebre soprattutto come autore delle statue equestri di Filippo III e Filippo IV di Spagna. Realizzò un monumento equestre anche per il re di Francia Enrico IV, che venne però distrutto durante la Rivoluzione francese. Altre opere pregevoli del Tacca sono i Quattro mori incatenati alla base del monumento a Ferdinando I de’ Medici a Livorno e le due fontane in bronzo di piazza Santissima Annunziata a Firenze. su incarico del conte-duca di Olivares. L’opera ha un’importanza particolare anche per le sue caratteristiche tecniche, essendo la prima scultura a cavallo della storia a sostenersi unicamente sulle zampe posteriori e sulla coda dell’animale. Alla sua realizzazione contribuirono anche Velázquez, che fornì due bozzetti a Tacca, Juan Martínez MontañésJuan Martínez Montañés (1568-1649) fu uno scultore nativo di Alcalá la Real (Jaén). Formatosi a Granada con Pablo de Rojas, completò la sua educazione a Siviglia, dove sarebbe rimasto per il resto della sua vita, imponendosi come il massimo rappresentante della scuola sivigliana di scultura della sua generazione. Particolarmente abile nella lavorazione del legno, le opere di Martínez Montañés sono quasi esclusivamente di carattere religioso. Di lui esiste un ritratto dipinto da Velázquez e oggi conservato nel Museo del Prado., autore del busto del monarca, e Galileo Galilei, che fornì la sua consulenza per garantire la stabilità della statua.

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